Come mantenere il desiderio sempre vivo

Valter Psicofelicità
4 min readFeb 13, 2021

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Molte coppie, anche quelle partite con molta passione e un forte coinvolgimento, spesso sperimentano — nel tempo — una diminuzione progressiva del desiderio. Per non parlare delle coppie sposate (o comunque stabili), per cui il calo del desiderio, dell’intensità emotiva, è un fatto dato quasi per scontato.
Ma anche su un piano esistenziale, per molti l’affievolirsi del desiderio, della soddisfazione in alcune aree della loro vita, è un problema. Ci si chiede “Come mai quella cosa che desideravo tanto, o che prima mi dava grande appagamento, ora non mi emoziona più?”.

Il ciclo del desiderio e della soddisfazione

Per provare a rispondere, dobbiamo prima capire come funziona il ciclo del desiderio e della soddisfazione. Semplificando, possiamo identificare 4 fasi:

  1. Desiderio — La potente spinta verso qualcosa o qualcuno. Di solito provocato da bisogno e/o mancanza. Di intensità crescente nel tempo (più a lungo desideriamo qualcosa, più il desiderio cresce).
  2. Raggiungimento — Quando otteniamo quello che desideravamo.
  3. Soddisfazione — L’appagamento che deriva dal raggiungimento. Dopo una fase di elevata intensità, tende a descrescere progressivamente.
  4. Quiete — Dopo la soddisfazione arriva un periodo di tranquillità, in cui il desiderio è attenuato, od anche assente.

Naturalmente, persone diverse in situazioni diverse possono vivere questo ciclo con ritmi differenti.

Senza desiderio non c’è soddisfazione

Osservando questo ciclo, possiamo trarre due conclusioni:

  • Senza la fase iniziale del desiderio, non ci può essere soddisfazione. Se non desideriamo affatto qualcosa, ottenerla non ci porta alcun appagamento (cosa mi importa di qualcosa/qualcuno verso cui non ho alcun interesse?).
  • L’intensità dell’appagamento è proporzionale all’intensità del desiderio: se il desiderio è lieve (magari perché ha avuto poco tempo per svilupparsi) la soddisfazione non può essere intensa.

Da questo, risulta evidente come desiderare (cioè sperimentare il bisogno o la mancanza di) qualcosa prima, sia necessario sia per l’intensità del desiderio che per sperimentare l’appagamento dopo>.
In pratica, l’intensa emozione che proviamo nel raggiungere un obiettivo (sia affettivo che materiale), non è dovuta tanto all’obiettivo in sé (persona, situazione, oggetto…), ma al livello di desiderio (brama, bisogno, mancanza…) che abbiamo accumulato.
(con questo, non voglio dire che l’importanza di quella persona — od altro — sia solo relativa al desiderio… ma che le emozioni travolgenti, le grandi passioni, sono profondamente radicate nel desiderio che proviamo per esse; senza desiderio, l’emozione perde le sue radici, e sfiorisce).

Desiderare prima è necessario
per sentirsi appagati dopo

Perché desiderio e soddisfazione calano

Questo meccanismo di desiderio e soddisfazione, aiuta di comprendere diverse situazioni che — altrimenti — risultano misteriose…

  • Spiega (almeno in parte) il calo del desiderio e dell’emozione nelle coppie stabili

Laddove prima l’amato era lontano e questo ci permetteva la crescita del desiderio, ora è sempre presente. E come può mancarci qualcuno che abbiamo già lì?
Per quanto l’amiamo o sia importante per noi, senza lo spazio/tempo in cui il desiderio (mancanza) può crescere, l’emozione non può salire ai livelli spasmodici di quando ci mancava.

  • Lo stesso accade fra gli amanti

Sempre colmi di desiderio e passione che poi, se/quando possono stare sempre insieme, scoprono che tutta quell’emozione diminuisce drasticamente (quando non scompare).

  • Spiega perché i beni materiali appagano solo brevemente

In genere, l’emozione era dovuta al desiderarli, non tanto al bene (o al possesso) in sè. Quindi l’acquisto tanto ambito, o la “shopping-terapia”, ci possono recare solo un piacere temporaneo, finché un nuovo desiderio (per altri oggetti) ci emozionerà nuovamente…

Nella misura in cui la ricchezza permette di acquisire facilmente quel che si desidera (almeno a livello materiale), questo riduce anche la distanza che separa desiderio e raggiungimento; quindi il desiderio non può diventare intenso, e la soddisfazione — di conseguenza — si riduce.
In altre parole, quel che è troppo facile produce poco appagamento.

Come può mancarci
qualcuno o qualcosa
che è sempre presente?

Come mantenere vivo il desiderio

Dopo aver compreso come funziona questo ciclo, l’unica via per mantenere acceso il desiderio sembra essere quella di “lasciare uno spazio” perché esso possa crescere nuovamente. In altre parole, non temere la mancanza, la distanza, l’assenza o il bisogno… ma concederseli, usandoli come stimolo che ravviva il desiderio.
In una relazione, può voler dire lasciare uno “spazio fra i partner” (sia fisico, di lontananza, sia di attività e interessi), per cui si ravvivi il piacere di ritrovarsi e unirsi.

  • Permettersi di “mancarsi”, per potersi re-incontrare.
  • Coltivare interessi diversi, per poter poi condividere e scambiare.
  • Lasciare uno spazio di mistero e “non detto”, perché l’altro rimanga un universo da scoprire.

[…]

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Written by Valter Psicofelicità

Mi occupo di crescita personale da 40 anni. Nel mio blog parlo di migliorare se stessi, la propria vita e le relazioni, per vivere meglio ed essere più felici.

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