Perchè non riesco a smettere di pensare a lei/lui?
Quando restiamo legati all’ex partner
Quando una relazione sentimentale finisce, spesso ci sentiamo ancora visceralmente legati all’ex partner. Questo accade specialmente se siamo stati lasciati; ma non necessariamente: a volte siamo noi a lasciare — per conflitti, incomprensioni o perché non sopportavamo più l’altra persona — eppure continuiamo a sentire nostalgia e desiderio.
Quando restiamo legati a chi non ci ha mai voluti
Similmente, quando una persona ci piace ma non ci ha mai voluti (e magari ce l’ha anche detto chiaramente), razionalmente sappiamo bene di non avere speranze. Eppure possiamo continuare a sentici vincolati, a provare un desiderio struggente, e persino sentire la convinzione che quella è l’unica persona giusta per noi, l’unica che potrebbe renderci felici…
Tutto questo può apparire incomprensibile: se una relazione è finita, o se l’abbiamo chiusa, o se non c’è mai nemmeno stata, perché dovremmo sentire ancora un legame così forte?
I sentimenti non sono razionali — né ragionevoli
La spiegazione più semplice è che emozioni e sentimenti non obbediscono alla logica né alla ragione. Di base, i sentimenti amorosi nascono dagli istinti: l’attrazione, la passione, l’innamoramento, nascono dalla nostra parte istintiva — che sta all’opposto di quella razionale (anche a livello cerebrale: gli istinti hanno sede nel “cervello rettiliano” — la parte più antica — mentre la ragione opera nella corteccia cerebrale — la parte più recente).
E’ lo stesso motivo per cui possiamo desiderare una persona anche se sappiamo che è negativa per noi, se ci ha maltrattati o delusi profondamente: la parte viscerale in noi segue le sue “regole”, e ignora completamente la ragione. Come ha detto il filosofo Blaise Pascal:
“Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.”
Innamoramento e dipendenza
Questo tipo di forte attaccamento e dipendenza segue generalmente il meccanismo dell’innamoramento.
Quando ci innamoriamo, sperimentiamo sia una visione dell’altro idealizzata (in cui ci appare migliore di quello che è realmente), sia uno stato alterato di coscienza dovuto ad una serie di sostanze prodotte dal cervello (che si comporta come se fosse sotto l’effetto di droghe), come la dopamina (molecola del piacere) e l’ossitocina (che alimenta la dipendenza). Sono queste sostanze a produrre effetti come “le farfalle nello stomaco” e ad indurre lo stato di attaccamento.
Questi effetti possono continuare anche dopo la fine della relazione; oppure persistere verso la persona che non ci ha mai voluto, che vediamo in modo idealizzato e quindi come soluzione ideale ai nostri bisogni o alla nostra sofferenza.
In entrambi i casi, questo stato è simile a quello di una persona tossicodipendente: certi meccanismi fisiologici (scatenati in un caso dalle droghe, nell’altro dall’innamoramento) provocano le sensazioni di mancanza, bramosia, bisogno disperato, e profondo malessere se quel bisogno non viene soddisfatto (che sia la droga o l’amato). In pratica, ci sentiamo come se fossimo in “crisi di astinenza”!
Nostalgia della felicità perduta
Un altro elemento che può legarci fortemente a qualcuno, è la mancanza della felicità che abbiamo provato con quella persona. La nostra mente tende a “filtrare” i ricordi, e a volte si concentra solo su quelli piacevoli. Quindi anche se abbiamo vissuto esperienze negative o sgradevoli con quella persona (da cui la separazione), una parte di noi può attaccarsi alle esperienze felici e desiderarle disperatamente.
Soprattutto se nel momento presente ci sentiamo tristi, soli o “vuoti” (cosa del tutto normale dopo una separazione), la felicità passata può apparirci come un “paradiso perduto” per cui proviamo una struggente nostalgia (tanto da dimenticare tutti gli elementi negativi che hanno portato alla fine della relazione). Di nuovo, non aspettiamoci coerenza o logica dalla nostra parte emotiva.
Se siamo stati felici con una persona (magari anche solo per qualche ora o un giorno), possiamo provare un desiderio disperato di tornare a rivivere quella felicità. Specialmente quando nel presente ci sentiamo sperduti o infelici: è un meccanismo elementare che opera in noi, che tende ciecamente verso il piacere ed a fuggire dalla sofferenza.
Non sopportare la solitudine
A volte vogliamo stare con qualcuno non perché quella persona ci piaccia particolarmente, ma perché la solitudine ci pesa troppo. Questo può succedere sia dopo una separazione, sia quando stiamo male nella nostra vita e ci attacchiamo a qualcuno nella speranza che ci renda felici. L’altro viene visto come “meraviglioso” o “indispensabile” perché ci appare come la “soluzione” alla nostra insopportabile solitudine o senso di vuoto.
Se però la relazione con quella persona è finita, oppure non è mai iniziata, è probabile che questo desiderio sia illusorio:
- Se stavamo male insieme all’ex partner, o se abbiamo deciso di lasciarlo, oppure ci ha lasciato lui, probabilmente c’erano dei problemi seri. Se la relazione ricominciasse, quei problemi ci sarebbero ancora.
- Se stiamo male nella nostra vita, l’altro non può essere mai una soluzione. Anche se fossimo insieme, continueremmo a provare quel senso di vuoto e angoscia. L'amore non risolve tutto. Quando la nostra vita non ci piace, la soluzione va trovata cambiando come viviamo, non attaccandoci a qualcuno.
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