Alla ricerca di certezze nella vita
Spesso ci facciamo domande a cui è difficile dare una risposta:
- (quando abbiamo dei dubbi su una relazione) E’ la persona adatta a me? E’ meglio lasciarci o stare insieme? E’ amicizia o amore?
- Il mio partner mi ama veramente?
- Ho sposato la persona giusta?
- Qual è il lavoro che fa per me?
- Come posso evitare di sbagliare in una data situazione?
- Che senso ha la mia vita? L’esistenza — in generale — ha un senso?
- La vita è meravigliosa o terribile? Benevola o indifferente?
- Dio esiste?
- Abbiamo un’anima, oppure siamo solo materia?
Cerchiamo l’assoluto…
Queste domande ci risultano così importanti e urgenti perché gli esseri umani tendono a cercare quelli che chiamo “assoluti”: situazioni che offrono certezze, sicurezza e stabilità, senza alcun dubbio, incertezza, ambivalenza o possibilità d’errore:
- La relazione idilliaca: senza conflitti, incomprensioni e frustrazioni
- Il “vero amore”
- La coppia che dura per sempre
- Il lavoro che ci fa sentire realizzati
- La scelta migliore e senza rischi
- Un senso definito alla nostra esistenza
- Vedere la vita come positiva e affidabile, che si prende cura dei nostri bisogni
- L’unico vero Dio
- La certezza di non essere solo “polvere”, e che la morte del corpo non sia la fine di tutto
Troviamo il relativo
Purtroppo queste domande non trovano quasi mai risposte sicure (a meno di voler credere alle bugie che tendiamo a raccontarci). A volte è difficile rispondere perché certe questioni sono metafisiche o trascendenti (come quelle su Dio o sull’anima), per cui non esiste una risposta razionale e oggettiva. Molto spesso, però, non riusciamo ad arrivare a una risposta chiara e netta semplicemente perché la risposta è ambigua, incerta, molteplice.
In altre parole, molti aspetti della realtà non offrono certezze o “assoluti”, bensì situazioni relative — ambivalenti, complesse o contraddittorie:
- In qualsiasi relazione ci saranno sempre dubbi e difficoltà:
- nessuna relazione è ideale o perfetta (se non quelle descritte da film e canzoni romantiche), nessuna relazione è mai assoluta ma sempre relativa (con pregi e difetti, limiti e mancanze) — vedi “Relazioni relative” più avanti;
- l’idea di “anima gemella” (il partner su misura a me destinato) è un mito ingannevole;
- amicizia e amore non sono opposti, ma possono sovrapporsi e coesistere. - Anche se il nostro partner ci ama, ci saranno sempre alcune differenze e incomprensioni; per cui l'amore non sarà mai “totale” e assoluto.
- Allo stesso modo, il nostro coniuge avrà sempre delle mancanze e delle incompatibilità, perché non esiste l'uomo perfetto e neppure la donna ideale.
- Qualunque lavoro avrà sempre degli aspetti noiosi, frustranti o che richiedono compromessi.
- Qualsiasi scelta comporterà aspetti positivi e negativi, e presenterà un certo livello di rischio o di imprevisti.
- A meno di credere in un “piano divino” (di cui non si può avere certezza, vedi sotto il paragrafo su Dio), l’esistenza non sembra avere alcun senso preordinato. Rimane quindi ad ogni individuo cercare scopi e obiettivi che diano significato alla sua vita (sempre col dubbio di non trovarli o di sbagliarsi).
- La vita è un’esperienza complessa e molteplice: a volte è stupenda, a volte terrificante, inclusa ogni sfumatura intermedia. A volte ci offre supporto ed opportunità, ma spesso ci troviamo a competere in modo “darwiniano” per affermarci o sopravvivere.
- L’esistenza di Dio non può essere provata, ma nemmeno la sua assenza: infiniti dibattiti non sono mai giunti ad una conclusione. Rimane quindi una questione di fede, senza risposte certe.
- Ci sono molti “indizi” che fanno pensare a una dimensione spirituale, al di là del piano materiale, ma non esistono prove sicure.
In sintesi, ogni situazione ed ogni decisione presenterà sempre dei pro e contro, oppure degli aspetti incerti, ambigui o imprevedibili.
A causa di ciò, il nostro bisogno di certezze e “assoluti” rimane frustrato e inappagato; e ostinarsi a cercarli o pretenderli (criticando gli altri, lamentandoci delle situazioni, lottando contro l’esistenza) aumenta solo la nostra frustrazione.
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